OTTAVIANO -
Ex sindaco e giunta sotto inchiesta per gli appalti sui rifiuti.
Presunte irregolarità amministrative nell’affidamento del servizio di
nettezza urbana, procedure che sembrano poco chiare e ricostruite
pertanto nei minimi dettagli partendo proprio dalle modalità di
attribuzione dell’appalto. Questo e molto altro ancora è scritto nel
fascicolo dell’inchiesta, condotta da Maria Antonietta Troncone,
procuratore aggiunto a Nola, che ieri ha depositato in procura l’avviso
di conclusione indagine sui sette indagati della vecchia amministrazione
ottavianese e diversi funzionari del palazzo municipale. Uno schema
diffuso quello del sistema dei rifiuti che inevitabilmente ha
trasformato la gestione del servizio in un vero e proprio business.
E’ l’ennesimo capitolo di una storia infinita e che puntualmente mette
sotto i riflettori gli amministratori delle città campane. Una mappa di
comuni che come una ragnatela questa volta cattura anche il comune di
Ottaviano. A finire sotto inchiesta sono i cinque assessori della
giunta, lo stesso sindaco e due consiglieri comunali di maggioranza. A
partire proprio da Mario Iervolino, ex primo cittadino che meno di un
mese fa ha presentato le sue dimissioni per aspirare ad una candidatura
in Parlamento. Ma per ora lui e i suoi seguaci dovranno invece aspettare
l’esito del giudice, preludio di una possibile richiesta di rinvio a
giudizio. Al centro dell’indagine l’appalto della nettezza urbana alla
Saba Ecologia di Beniamino Sabbatino (anche lui indagato). Una ditta
colpita due volte dall’interdittiva antimafia della prefettura di
Napoli. La seconda misura è stata confermata dal Tar. Prima dello stop
prefettizio, l’azienda aveva ottenuto appalti in tutta la Campania
vincendo una gara da 60 milioni di euro a Caserta e gestendo la raccolta
anche per l’Asia, la municipalizzata del comune di Napoli. Di qui anche
l’appalto ottenuto dal comune di Ottaviano sul quale si è fermata la
lente investigativa della Procura di Nola. Oltre duecento pagine di
dossier che ricostruiscono passaggio per passaggio le procedure di
affidamento, le determine e le delibere, passano al check up anche le
attrezzature, gli orari dei dipendenti e i mezzi utilizzati, ma anche il
lavoro svolto di fatto dalla stessa società negli anni di gestione del
servizio in città. I reati che potrebbero essere contestati sono
molteplici e per la Troncone Ottaviano potrebbe essere solo la replica
di altri paesi: dalla turbata libertà degli incanti al peculato, ma
anche l’ abuso di ufficio. Tutto è però scritto a chiare lettere in
quelle pagine che ora il gip dovrà analizzare per poi decidere eventuali
rinvii a giudizi o in alternativa accettare le richieste del rito
abbreviato che potrà condannare o assolvere i membri dell’esecutivo.
Altra ipotesi invece è quella della richiesta dell’archiviazione. Le
sorti degli amministratori di Ottaviano sono però uguali a quelle di
altri comuni del napoletano dove di fatto la procedura di affidamento
era stata la medesima, soprattutto in anni dove l’emergenza rifiuti era
in scena in più territorio, di qui la pioggia di richieste di somma
urgenza che hanno così affidato alla stessa ditta la gestione del
servizio alla Saba Ecologia a volte senza nemmeno passare per bandi.
da metropolisweb.it
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